Nata il 14 dicembre 2004, la Riserva Naturale Regionale Sentina è la più giovane area protetta marchigiana. Un paesaggio di acqua e sabbia che si sviluppa per circa 180 ettari all’interno del Comune di San Benedetto del Tronto, tra l’abitato di Porto d’Ascoli a Nord e il fiume Tronto a Sud. La Sentina è costituita da ambienti unici come cordoni sabbiosi, zone umide retrodunali, e praterie salmastre che ospitano una ricca e peculiare flora ormai scomparsa in quasi tutto il litorale adriatico devastato dall’antropizzazione. Notevole è l’importanza dell’area per l’avifauna migratoria, che trova nella Riserva l’unica possibilità di sosta costiera tra le aree umide del delta del Po e del Gargano. L’area della Sentina, costituisce un complesso costiero di grande valenza storico-geografica unitaria fin dall’antichità. Per un tratto di circa 1,7 Km, la zona immediatamente a Nord della foce del fiume Tronto è costituita da un cordone sabbioso con morfologia di duna piatta dietro la quale si rinvengono piccoli lembi di ambienti umidi salmastri e di praterie salate. Dall’analisi di antichi documenti, in località Sentina si evince la chiara presenza di laghetti e di bacino lacustre, che a causa di successive urbanizzazioni e opere di bonifica si è visto gradualmente scomparire. A ciò si aggiunge la riduzione della falda di acqua dolce, con conseguente risalita del cono salino dovuto ai numerosi attingimenti a scopo industriale e agricolo, che caratterizzano il corso medio inferiore del fiume Tronto. Gli studi testimoniano in maniera univoca la straordinaria importanza naturalistico – ambientale di quest’area. Il biotopo presenta ancora un’eccezionale rilevanza floristica e biogeografica per le Marche, e più in generale per il settore centro-meridionaleFenicotteri nella Riserva Naturale Sentina adriatico italiano. Oltre che per la vegetazione, notevole è l’importanza dell’area per l’avifauna migratoria; essa costituisce, infatti, uno dei pochissimi punti di sosta per i migratori tra il Gargano e le zone umide emiliane.
L’area della Riserva naturale è occupata per la quasi totalità da territorio agricolo case rurali caratterizzato dalla presenza delle tipiche case rurali marchigiane. Nella parte Nord-Est dell’area i coltivi lasciano spazio a un’area in cui si ritrovano alcuni specchi d’acqua che, rispetto alle originarie dimensioni, sono ridotti. Sita nei pressi della foce del fiume Tronto e a ridosso della linea di costa, l’area della Riserva presenta una morfologia riconducibile ad ambiente di fondovalle costiero, interamente caratterizzata da depositi alluvionali attuali e recenti (Olocene). Nell’area della Riserva sono presenti alcuni edifici e manufatti d’interesse storico architettonico che rappresentano sia la testimonianza di antichi insediamenti, sia la permanenza più significativa dei vari “tipi rurali” di “antico impianto”, inseriti in un contesto ambientale non degradato. Tali edifici sono riportati nel Piano Attuativo di Riqualificazione e Salvaguardia del patrimonio edilizio extraurbano (PARS) del Comune di San Benedetto del Tronto.