Ombretta e il suo sogno chiamato Arcera

Mi chiamo Ombretta Massitti, e malgrado il nome che ricorda la penombra, amo il sole e il verde. Sono la mia vita. Anche per questo motivo forse ho vissuto per lunghi anni – 10 per l’esattezza – in Africa; tra Egitto, Somalia e Kenya. Sono agronoma e la mia laurea in scienze della produzione animale si è perfezionata con un assegno di ricerca in microbiologia degli alimenti presso l’Ateneo di Perugia. Una donna che ha preso la sua valigia ed ha rincorso i suoi sogni. Poi nel 2006 nasce Arcera, lo stupendo b&b a Roccafluvione, di sua proprietà. Sembra quasi che questo territorio, parliamo ovviamente delle terre del piceno, riesca a recuperare le sue eccellenze, il suo capitale umano. Le radici, la passione e l’amore riemergono e si rientra a casa. “Arcera – dice Ombretta – è una struttura totalmente recuperata, su un cucuzzolo. E poi l’incanto del Mulino Pompili del ‘700 e le cascate, luoghi che ti cambiano la vita. Il b&b si trova proprio i questa cornice naturale. La natura, il cibo e l’armonia tra questi tre mondi c’è la base della mia scelta lavorativa. Mi correggo….., questo non è un lavoro!

E che cos’è?

“Questa è una missione, la custodia di un luogo incantato la cura e la perseveranza! Non è un lavoro, è un amore viscerale. “Un amore così grande” come recita quella meravigliosa canzone dei Negramaro.

Cosa ti fa continuare quest’avventura?

“Ecco, malgrado le difficoltà i sogni vivono, respirano camminano da soli. I sogni ti fanno sorridere anche se hai le mani stanche! Vado avanti”.

Pensi di portare valore aggiunto al territorio?

Il territorio del Piceno e Roccafluvione, tra torrenti e cascate, possiedono un fascino inimitabile. Sicuramente la struttura di Arcera, visto l’alto livello di ristrutturazione, ha contribuito ad esaltare l’area circostante.

Sei anche appassionata di escursioni e ami la natura, vero?

“Si, come ho avuto modo di dire, ho studiato lungamente la tematica del recupero delle aree marginali. Arcera è la mia risposta, il mio sogno, la mia vita che sorride alla vita”.

Continua così Ombretta