La Porta di Levante, detta anche “porta del Burgo”, o ancora “porta di S.Giorgio” da un’immagine del santo patrono del paese (ora del tutto sbiadita), dipinta in un apposito riquadro tuttora visibile sulla fronte (esempi analoghi, e ben più illustri, di porte urbiche poste sotto la protezione di S. Giorgio sono la Porta San Giorgio a Firenze e la Schwabthor di Freiburg im Breisgau): è il resto più cospicuo e meglio conservato dell’antica cinta muraria del castello. La Porta, che si presenta come una torre portaia a pianta quadrangolare, era attrezzata per la difesa piombante e ficcante, con le caditoie aperte tra i beccatelli che sostengono, su archetti a sesto lievemente ribassato, lo sporto anticamente fornito di merli guelfi (cioè parallelepipedi). La Porta di Levante, attraversata da via Cimicone, è costitutita da un arco a sesto acuto la cui armilla è decorata da una sobria modanatura. Le caratteristiche architettoniche indicano come epoca di costruzione la fine del XIII secolo, e tale ipotesi è rafforzata dalla circostanza che la sistematica fortificazione del paese sia coeva della raggiunta autonomia del Comune, ottenuta già nel 1291 per concessione del papa Niccolò IV. La torre portaia sarebbe stata restaurata nel 1433 per disposizione di Francesco Sforza e in quell’occasione, immediatamente sopra l’ogiva, sarebbe stata aperta la feritoia destinata a fungere da cannoniera.
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