Non si conosce la data di fondazione. L’antico titolo, secondo le fonti vescovili che partono dal XVI secolo, era “S. Maria al Turibolo” derivato da un grande incensiere pendente riprodotto“nel quadro dell’Altare sotto l’immagine della Madonna”. Gli affreschi laterali mostravano diversi santi tra cui S. Antonio e S. Egidio Abate, protettore degli zoppi, delle balie, dei lebbrosi e dei paurosi, che i contadini della zona iniziarono a venerare elevandolo agli onori della titolatura: “Sante Marie ad Turribulum…
Fu fatta erigere intorno al 1650 dal canonico ascolano don Celio Vannarelli, che la dotò di accessori liturgici e beni patrimoniali per il mantenimento del cappellano, la cui nomina, per volontà del fondatore, spettò alla famiglia Pagliaroni. Tutto il complesso di beni costituiva la “cappellania”, che ebbe il titolo dei santi Biagio, Giovanni, Emidio e Maria, donde la loro raffigurazione nel dipinto dell’altare eseguito nel 1655 dal pittore Luca Vitelli su commissione…
San Basso, vescovo di Nizza e martire, il cui corpo fu attraversato dai piedi alla testa da due lunghi chiodi, fu traslato, via mare nel Piceno da profughi nizzardi ed accolto poco sopra il porto della Cupra romana fuori delle mura della città e presso la sorgente dell’Acqua Santa, poi detta di San Basso. Nella zona sorse infatti la Pieve di San Basso alla Civita (secolo IX) che conservò a lungo il…
La Chiesa di Santa Maria in Castello è una chiesa romanica situata nel borgo medievale di Marano, La prima notizia riguardante la Chiesa è contenuta in un documento redatto nel 1227 è molto probabile però, che le sue origini siano più antiche. Il 22 novembre 1254 vi viene convocato il Parlamento Generale di Marano, composto da 137 capifamiglia per ratificare il patto stipulato il giorno precedente con Fermo, volto alla salvaguardia dei…
La chiesa della SS. Annunziata fu costruita nel 1512 accanto a quella di S. Rocco ed era di proporzioni ridotte corrispondente all’attuale presbiterio. Nel 1522 fu costituita la Confraternita del S.S. Rosario Gianfranco Guerrieri (1589 – 1653) di Fossombrone (PS) realizzò per la chiesa una Pala con raffigurazione su tavola della Madonna e di S. Giustina con i quindici Misteri del Rosario. Nell’Agosto del 1833 la Chiesa fu dotata di due campane….
La città romana di Cupra ricca di templi, terme, palazzi, le cui vestigia sono visitabili nei vari siti archeologici tornati alla luce, fu rasa al suolo dai mori nel se. VIII; sulle sue rovine fu edificato il castello di Marano sul quale dominò a lungo la curia di fermo. Francesco Sforza legato pontificio nelle Marche, al tempo delle signorie, dimorò a Marano, dove visse nel palazzo che porta il suo nome o…
Verso sud, fuori dalle mura della parte alta e vecchia di Cupra Marittima, si conservano i muri medievali di Sant’Andrea, castello di avvistamento e difesa risalente al XIII secolo. La fortificazione è a base rettangolare e si leggono oggi solo le rovine delle mura perimetrali e l’alta torre maestra. Nell’estate 2003 il Castello di S. Andrea è stato restaurato e trasformato in uno spettacolare teatro all’aperto.
Il museo nasce nel 1977 a Cupra Marittima dalla necessità di esporre al pubblico la consistente collezione di conchiglie di Tiziano e Vincenzo Cossignani. Muove i primi passi con sedi provvisorie e con l’organizzazione di mostre in varie città d’Italia e con l’istituzione di un museo didattico presso le scuole elementari di Cupra Marittima. Dal 1988 il Museo trova posizione nella sede definitiva in via Adriatica Nord, 240. La costruzione, una struttura…
Il Museo Archeologico del Territorio di Cupra espone i materiali più interessanti provenienti da scavi effettuati sul territorio dalla Soprintendenza Archeologica delle Marche e dall’intensissima attività, circa trenta anni, dall’Archeoclub locale. E’ diviso in 3 sezioni: Preistorica, Picena e Romana. La sezione Preistorica, è costituita da manufatti litici databili al Paleolitico inferiore, medio e superiore, al Mesolitico e al Neolitico. Si tratta di manufatti raccolti dall’Archeoclub locale, nel corso di circa 30…
Vicinissimo a Piazza XX Settembre, in mezzo a molti altri vicoli, ce n’è uno che ha battuto un record particolare: è il vicolo più stretto d’Italia. l vicolo del primato è tanto angusto che non ha nome: è solo un passaggio, un attraversamento, eppure è considerato vicolo poiché ha i requisiti richiesti quali affaccio di usci, finestre e percorribilità. All’imboccatura misura 43 centimetri, mentre nella parte mediana, dato che il vicolo ha…