E’ una bella chiesetta a pianta esagonale dedicata a Sant’Egidio. Questo Santo era un’eremita e se ne stava solo solo dentro la Grotta. Nella Grotta, c’era una fontanella d’acqua fatta santa dalla benedizione del santo eremita. La gente saliva quassù a cogliere quest’acqua, buona a far passare le febbri a chi la beveva con devozione. Ora la sorgente non stilla più dentro la Grotta, un pastore usò quell’acqua per cuocere le sue castagne nel pentolino, sacrilegio e da quel giorno l’acqua sparì. In realtà l’acqua sparì per l’opera di disboscamento dell’uomo. Gli uomini di Novele tengono Consiglio nel 1627 e con i Massari risolvano di edificare un oratorio in onore di S. Egidio dentro la villa: il Vescovo Sigismondo Donati consente al Pievano di Quintodecimo di trasferire in paese il titolo della chiesa eremitica.
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