La chiesa di S. Maria della Rocca, uno dei più insigni monumenti offidani, sorge in un punto che un tempo era considerato esterno al centro abitato. Inizialmente, al posto della chiesa, si trovava un castello di età longobarda con annessa una chiesa di piccole dimensioni, appartenente a Longino D’Azzone, signore offidano di origine franco-tedesca. Nel 1039 il castello e la piccola chiesa vennero donati all’abbazia di Farfa e quindi entrarono in possesso dei monaci benedettini. Come testimoniato da un’epigrafe, nel 1330 vennero effettuati dei lavori che prevedevano la demolizione del castello e la costruzione di una chiesa di più grosse dimensioni. La chiesetta più antica venne inglobata all’interno di quella più nuova, creando così dei corridoi laterali attualmente visibili nella cripta, uno dei quali fu utilizzato come zona di sepoltura a partire dal XVI secolo. La struttura esterna, in laterizio, è percorsa da lesene in travertino nella parte absidale; al centro dell’abside maggiore si apre il portale della cripta, in travertino, scolpito con festoni e animali fantastici. Nella zona circostante sono avvenuti dei cambiamenti nel corso dei decenni dovuti alla costruzione a alla demolizione (l’ultima nel 1999) di abitazioni che di volta in volta hanno conferito un aspetto differente alla visuale della chiesa. Anche il dirupo sottostante ha subito delle modifiche fino ad assumere l’aspetto odierno, caratterizzato da contrafforti aggiunti nel 1946 per conferire maggior stabilità. All’ interno della cripta, che si estende per tutta l’ area del piano superiore, ci sono numerose colonne in laterizio con capitelli smussati agli angoli che sorreggono arcate a sesto acuto e a tutto sesto. Ancora è conservata una parte degli affreschi, attribuiti al Maestro di Offida, raffiguranti i cicli di S. Caterina di Alessandria, S. Lucia e diversi altri Santi e Vergini in trono. La chiesa superiore, ad una sola navata, presenta tracce di affreschi che un tempo rivestivano completamente le pareti. Ben conservati sono quelli del catino absidale raffiguranti profeti, angeli musici e Sante Vergini, opera del maestro milanese Ugolino di Vanne. A sinistra del transetto si riconoscono le storie della vita di S. Benedetto; sullo stesso lato della navata una Madonna del Latte con S. Sebastiano, opera di Fra Marino Angeli. Sul lato opposto una deposizione,una crocifissione ed una Madonna con Bambino e Santo, unico affresco di età rinascimentale, attribuito a Vincenzo Pagani. Recentemente l’area esterna alla chiesa ha subito delle modifiche dovute soprattutto alla demolizione di alcune strutture abitative che, poste in primo piano, impedivano una visuale completa del monumento; sempre nel corso degli stessi lavori, sul lato sinistro per chi arriva da via Roma, è stato costruito un muro perimetrale di contenimento che meglio definisce lo spazio circostante, mentre la pavimentazione del viale d’accesso alla chiesa risale al 2004.
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