San Basso, vescovo di Nizza e martire, il cui corpo fu attraversato dai piedi alla testa da due lunghi chiodi, fu traslato, via mare nel Piceno da profughi nizzardi ed accolto poco sopra il porto della Cupra romana fuori delle mura della città e presso la sorgente dell’Acqua Santa, poi detta di San Basso. Nella zona sorse infatti la Pieve di San Basso alla Civita (secolo IX) che conservò a lungo il sepolcro del santo il cui corpo venne spostato solo nel secolo X dalla contrada la Civita a Marano, prima presso la chiesa matrice di Santa Maria in Castello, più tardi nella nuova chiesa di San Basso in Marano sino al 1876. La chiesa di San Basso custodisce al suo inteno un importante dipinto di Vittore Crivelli, La Madonna adorante tra San Basso e San Sebastiano. Il culto per san Basso ha varcato i confini del paese per estendersi in più parti del litorale adriatico, da Termoli alla laguna veneta, all’Istria; i marinai di Cupra Marittima hanno contribuito in maniera determinante a diffondere il culto del santo. San Basso è il protettore dei pescatori.
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