La città romana di Cupra ricca di templi, terme, palazzi, le cui vestigia sono visitabili nei vari siti archeologici tornati alla luce, fu rasa al suolo dai mori nel se. VIII; sulle sue rovine fu edificato il castello di Marano sul quale dominò a lungo la curia di fermo. Francesco Sforza legato pontificio nelle Marche, al tempo delle signorie, dimorò a Marano, dove visse nel palazzo che porta il suo nome o che è anche detto del vassello. Le memorie ricordano tripudi di suoni e di balli mentre la voce di Bianca Visconti, duchessa Sforza, soggiogava i cuori. Per vari secoli la vita nel castello trascorse serena fin all’unità d’Italia quando, rivalutandosi il paese basso di Cupra, Cupra Marittima, chiamata con l’unità di Italia, il vecchio castello di Marano cadde in disuso.
Altri monumenti a Cupra Marittima
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