La tradizione dell’oliva ascolana nasce nelle Terre del Piceno alla fine del 1700, probabilmente come derivazione di un piatto di recupero. In epoche più remote i soldati romani, che facevano ampio uso di olive, trovarono particolarmente gustose quelle delle Terre del Piceno.
Per preparare la famose olive all’ascolana servono olive della qualità “Ascolana tenera”, che si distinguono dalle altre tipologie per la forma ovale, per la ricchezza della polpa e la dolcezza del sapore. Successivamente vengono riempite con un impasto di carni fresche prevalentemente bovine e suine. Una volta terminato l’impasto le olive vengono fritte in olio bollente e mangiate calde.
Dal 2006 esiste una denominazione di origine protetta (DOP) “Oliva ascolana del Piceno” che regola e tutela la produzione e la lavorazione delle olive in salamoia o ripiene, prodotte esclusivamente in 62 comuni della Provincia di Ascoli Piceno e di Fermo e in 27 comuni della Provincia di Teramo.
Le Terre del Piceno, inoltre, possiedono una rilevante produzione di eccellente olio extra vergine d’oliva, derivato da diverse varietà come: Leccino, Frantoio, Sargano, Raggia, Piantone di Falerone, Ascolana tenera e Ascolana dura.
Particolarmente ricercato ed apprezzato è l’olio monovarietale di Ascolana tenera.
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