La consuetudine di accendere e portare i Vlurd, è documentata sin dal 1814, come scritto da Guglielmo Allevi in un articolo pubblicato sulla rivista “Ophys” il 3 marzo 1895. La manifestazione, che si svolge la sera del martedì grasso, consiste nel portare lungo le vie del paese lunghi fasci di canne riempiti di paglia (Vlurd) che, all’imbrunire, vengono accesi. Si parte da Piazza XX Settembre, con a capo la congrega del Ciorpento, che intona “Addio Ninetta Addio”, diventato ormai una sorta di inno del carnevale. Centinaia di partecipanti mascherati, con i lunghi fasci accesi sulle spalle, in fila indiana, tutti barcollanti e spesso incrociandosi fra loro, tra urla e danze sfrenate, percorrono il Corso che sembra uno strisciante serpente fiammeggiante. Alla fine del percorso, i Vlurd vengono gettati in piazza per il falò finale, attorno al quale le maschere corrono a cerchio, tra le scintille, aspettando che si spenga. Lo spegnimento del fuoco indica anche la fine del Carnevale e l’inizio del periodo quaresimale.
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