Il Monte Ascensione (o Montagna dell’Ascensione) è un rilievo di 1.108 m di altitudine del subappennino marchigiano, situato interamente in provincia di Ascoli Piceno e compreso tra il comune di Rotella e quello del capoluogo, che domina con il suo caratteristico profilo. A cavallo fra le valli del Tronto, dell’Aso e del Tesino, che origina poco a nord nei pressi di Force, l’Ascensione ha un aspetto frastagliato che suggerisce diverse figure: a seconda del punto di osservazione può ricordare la bella addormentata o il profilo di Dante. Le vedute da est nord est e da ovest sud ovest sono perfettamente speculari. Fino al Medioevo chiamato Monte Nero, per il suo aspetto scuro e misterioso dovuto probabilmente alla allora fittissima vegetazione, il Monte Ascensione e sempre stato oggetto di culto e di pellegrinaggi di chiara matrice pagana. Fino a pochi decenni or sono, il giorno “dell’’Ascensione” (intorno al periodo della mietitura) era tradizione recarsi a piedi sul monte da ogni parte dell’Ascolano passando per Polesio, Ripaberarda, Capradosso o Castel di Croce. Da questa località, che si raggiungeva a piedi o a cavallo, si procedeva a piedi fino alla cima tra canti e suoni di organetto. In cima, 1’apoteosi della processione e poi ancora canti, balli e grandi mangiate. II monte, costituito da alti dirupi brecciosi – sabbiosi su strati di argilla, e ora raggiunto da strade e popolato da una selva di antenne e ripetitori RAI e di emittenti private. La breve escursione proposta e comunque consigliabile nei giorni sereni, meglio ancora se molto nitidi come solo certe giornate primaverili o autunnali possono essere. Diventa allora un magnifico balcone dal quale sono visibili i Sibillini, i Monti della Laga, il Gran Sasso e la Maiella. Più vicino, sono straordinariamente interessanti i calanchi della zona Est della montagna.