Il 10 maggio del 1682 nacque il Cavallo di fuoco. Era la domenica in albis del 10 maggio 1682 quando un abile fuochista, chiamato in occasione dell’incoronazione del simulacro della Madonna di San Giovanni, dopo aver terminato il suo lavoro, nonostante tutto che gli rimaneva, improvvisò uno spettacolo in sella al suo cavallo; la gente radunata in piazza gradì a tal punto che seguì un lungo e intenso applauso che accompagnò l’uscita dal paese di quest’anonimo fuochista. Ciò che accadde entusiasmò molto i ripani così che l’anno successivo alcuni cittadini, memori di ciò che era accaduto, rievocarono il fatto. E così nacque una lunga tradizione destinata a non scomparire mai più. Molto probabilmente fino al 1700 circa si continuò a rievocare il Cavallo di Fuoco con un animale vero. Il cavallo fu portato “a capezza” (come si dice in dialetto) fino al 1932, anno in cui fu costruito il primo modello di legno su due ruote. I caratteri tecnici del Cavallo che vediamo oggi erano già tutti tracciati; possedeva i baffi e la girandola (o girella), da cui scaturivano i fuochi artificiali più affascinanti. Nel 1994 è stato costruito un nuovo modello di cavallo fatto di lamiera. Esso pesa 2.5 quintali, è lungo 3 metri e alto 2.50. La cerimonia della festa, nella Domenica in Albis, si apre con la celebrazione della Santa Messa nella Cattedrale basilica di San Gregorio Magno (meglio conosciuta come il Duomo); la celebrazione eucaristica è affidata al Vescovo. Terminata la funzione religiosa, si procede alla benedizione del Cavallo di Fuoco: è, infatti, proprio a mezzogiorno che il finto animale “esce” per una prima volta dalla sua rimessa e giunge sul sagrato della Cattedrale; ad attenderlo c’è proprio il Vescovo che lo benedice solennemente, una volta benedetto, il cavallo ritorna nella sua rimessa, attendendo di essere nuovamente prelevato fuori di sera. La festa continua con la spettacolare processione delle Confraternite e alle 21.00 inizia il Cavallo di Fuoco. Esso una volta venuto fuori percorre tutta la circonvallazione panoramica. Una volta finito il giro, è soppressa l’illuminazione pubblica e si procede dunque all’accensione della miccia che attiva il meccanismo pirotecnico. Lo spettacolo ha una durata totale di circa 30 minuti; una volta terminato, il Cavallo di Fuoco è riportato alla sua rimessa, dove rimarrà in attesa di essere prelevato nuovamente l’anno successivo.
Perido di svolgimento: la prima domenica dopo Pasqua
Luogo: Ripatransone