Ripatransone, pur trovandosi a 12 km dal mare, è posta a un’altitudine notevole: la collina dove è situata è di per sé una torre di avvistamento naturale che spazia dalla Montagna dei Fiori, al Gran Sasso, ai monti Sibillini. Si tratta di un centro di spiccato interesse artistico che, anche in anni recenti, ha saputo non solo salvaguardare il suo patrimonio paesaggistico e d’arte ma promuoverne la riscoperta; è importante la pinacoteca civica e gipsoteca “Uno Gera” uno tra i musei più compositi e singolari delle Marche, caratterizzato da una collezione comprendente opere pittoriche di 70 artisti dal quattrocento ai giorni nostri e capolavori quali un trittico e tre tavole di Vittore Crivelli, xilografie di Adolfo De Carolis e un’interessante raccolta di ceramiche e maioliche rinascimentali. Proprio perché arroccata sulla più elevata collina della zona, Ripatransone è l’area tipica del vino rosso piceno. L’ampio territorio comunale di Ripatransone, che ricade in parte nell’area del Rosso Piceno Superiore, è caratterizzato da un’intensa produzione agricola. Partecipe delle associazioni Città del Vino e Città dell’Olio, ben rappresenta la tipicità del paesaggio marchigiano così caratteristicamente segnato dalla mano dell’uomo. Le valli e i colli, che dolcemente discendono fino al mare, incisi da piccoli corsi d’acqua, sono stati modellati nel corso dei secoli dal lavoro degli agricoltori: la natura naturalis convive con la natura artificialis in un intenso ed equilibrato scambio vitale. Peculiarità di questa zona: le sorprendenti porzioni di terra a carattere calanchivo. Nel Paese è presente il vicolo più stretto d’Italia, come anche uno dei teatri storici del territorio.