Appignano del Tronto sorge a 194 metri s. l. m., su un colle che domina il torrente Chifenti, ai piedi del Monte Ascensione. Tutto il territorio è fortemente caratterizzato dal fenomeno dei calanchi. Secondo la tradizione, una famiglia romana scelse il luogo come dimora dopo la guerra sociale; ivi hanno origini le fondamenta del paese. Nel IX secolo il Conte Maginardo donò Appignano ed altri castelli al Vescovo di Ascoli; poi gravitò sotto il dominio Farfense. Nel XII secolo venne dotato di una robusta cinta muraria. Ancora oggi, l’assetto urbano mostra l’antico impianto romano; resta predominante l’architettura assunta nel medioevo, periodo in cui fu fortificato a difesa di Ascoli, contro Offida e Fermo. Conquistò la libertà prima del 1290, dotandosi di propri statuti. Monumento di valore è la Chiesa di San Michele Arcangelo, eretta dai maestri lombardi nella prima metà del XV secolo; più volte distrutta, venne interamente ricostruita tra il 1898 e il 1909. È databile intorno a quegli anni la decorazione interna, eseguita da Giuseppe Pauri. Dell’altare maggiore spiccano una tavola di Vincenzo Pagani, l’Assunzione della Vergine, datata 1539, e un reliquiario della Santa Croce, attributo all’orafo Piero Vannini (XV secolo). Al centro del paese si erge la Chiesa di San Giovanni Battista, che presenta elementi sia romanico-gotici che rinascimentali, per via dei restauri avvenuti nei secoli XV e XVI. L’interno è a tre navate; sono presenti una Pietà di terracotta del XIV secolo e la Pentecoste, tela di Simone De Magistris del 1589. È edificata fuori dal centro abitato la Chiesa di Santa Maria del Piano Santo o della “La Cona”, costruita su un edificio del XVII secolo per iniziativa della Confraternita del Rosario. Al suo interno c’è un importante affresco, l’Incoronazione della Vergine, attribuita al Maestro di Offida (XIV secolo).