Acquasanta Terme si trova lungo il tracciato della Via Salaria, dove il torrente Garrafo confluisce nel Tronto. Il Territorio esteso su 138 kmq, con altitudini tra i 200 e i 2000 metri, comprende circa 50 frazioni disseminate in un territorio vasto e mutevole, situato entro il Parco Nazionale del Gran Sasso – Monti della Laga. Dal paese capoluogo, stazione termale intensamente frequentata, si passa via via ad uno scenario sempre più aspro e silente, percorso da antichi tracciati tortuosi e punteggiata da solide testimonianze del passato. Il nome del centro si rifà all’antico toponimo Aquae, che attesta la rinomanza delle famose acque sorgive già in età romana. Altro importante fattore della storia del territorio acquasantano è dato dallo sfruttamento dei vasti giacimenti di travertino. Sottoposto tra il X e XI sec al potere giurisdizionale dell’Abbazia di Farfa, il territorio di Acquasanta Terme viene ben presto attratto nell’area d’influenza dei vescovi- conti della città di Ascoli. Nel corso del duecento si affermano numerosi nuclei di potere signorile. Nel cinquecento la montagna acquasantana diventerà uno dei luoghi di riferimento dei briganti della zona, e un ruolo preminente sarà svolto da questa stesa montagna nella storia del brigantaggio antisabaudo e della sia violenta repressione. Nel capoluogo si possono ammirare: la Chiesa di San Giovanni Battista, che conserva due dipinti di Giulio Cantalamessa pittore e critico d’arte del 800 ascolano e la Chiesa a pianta circolare di Santa Maria Maddalena, attestata nel XIV sec., conserva all’interno una Maddalena, dipinto settecentesco di Cardi da Cagli. Lungo la Salaria prima di giungere ad Acquasanta Terme provenendo da Ascoli, si incontra a breve distanza l’eccezionale Castel di Luco, un meraviglioso castello medievale dell’XI secolo a pianta rotonda. A Valledacqua si osserva l’antica Chiesa di San Benedetto. Già annessa ad un monastero benedettino, è una costruzione duecentesca. Paggese conserva un incasato ricco di suggestioni. Particolarmente degna di nota è la quattrocentesca Chiesa di San Lorenzo con all’interno un pregevole Trittico cinquecentesco “La Madonna con il Bambino tra S.Marco e S.Lorenzo” attribuita a Pietro Alemanno. A Quintodecimo ci sono la Chiesa del SS. Crocifisso, con un pregevole portale datato 1562 e la Chiesa di Santa Maria delle Piane, interessata da un vasto e regevole intervento di riallestimento messo in opera da Augusto “Fra Paolo” Mussini. Altre interessanti frazioni da visitare sono: Tallacano con la Chiesa di San Pietro, Venamartello un belvedere sulla valle del fiume Tronto, Capodirigo con la Chiesa di S. Caterina d’Alessandria con il portale con bassorilievo in tufo, Piedicava con un antico mulino ad acqua (della fine ‘800) con ruota in legno funzionante, Ponte d’Arli con i muraglioni romani di sostegno della Salaria del periodo Augusteo e il cinquecentesco Ponte Vecchio, infine Pito, Pozza e Umito sedi di partenza per bellissime escursioni naturalistiche al Parco della Laga come le cascate della Volpara e Prata, e la Macera della Morte.
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