La sua fondazione risale alla seconda metà del XII secolo. L’interesse per questa Chiesa è stato notevolmente accresciuto dalla scoperta di due lastre di pietra, istoriate fatta negli anni trenta in seguito ad opere di restauro che hanno interessato la zona presbiterale’edificio, è stato costruito in pietra arenaria, rinsaldata con impasto di arena e calce; l’impianto originario, di più ridotte dimensioni, era a un’unica navata, con orientamento ovest-est e struttura absidale semicircolare. Sul lato orientale sta il campanile, coperto a un unico spiovente, con alto la cella campanaria avente quattro grandi aperture arcuate. Ora l’interno si presenta a navata unica, divisa in quattro campate. Nella prima campata, a sinistra, vi è una piccola nicchia probabile sede del fonte battesimale in tempi remoti; al centro della parete destra è l’altra porta d’ingresso detta “porta del sole”.La seconda campata non ha caratteristici particolari, ma solo l’apertura di due finestre arcuate nelle opposte pareti con un’ampia strombatura verso l’esterno. La terza campata ha, a sinistra, una riquadratura rettangolare, dove si trovava la pala dell’altare ora demolito; sul lato destro è l’altare dedicato alla Madonna Immacolata, a forma di cappella con colonne, nicchia centrale e trabeazione in stile barocco. La quarta campata forma la zona presbiterale, sopraelevata di un gradino e, separata dal corpo della chiesa da una balaustra di ferro. Qui si trovano due grosse lastre di arenaria scolpite, che anticamente fungevano da plutei, opera degli scultori Atto e Guidonio le cui opere si trovano anche nella chiesa di S. Maria in Comunanza. Dal piano della chiesa si può accedere alla cripta, posta a un livello inferiore ma delle stesse dimensioni della primitiva chiesa. La cripta è, in effetti, una mini-chiesa con due navate laterali e una navata centrale, prolungata nell’area dell’abside semi-circolare e illuminata da un’unica monofora a doppio strombo situata al centro dell’abside stessa.
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