Non si conosce la data di fondazione. L’antico titolo, secondo le fonti vescovili che partono dal XVI secolo, era “S. Maria al Turibolo” derivato da un grande incensiere pendente riprodotto“nel quadro dell’Altare sotto l’immagine della Madonna”. Gli affreschi laterali mostravano diversi santi tra cui S. Antonio e S. Egidio Abate, protettore degli zoppi, delle balie, dei lebbrosi e dei paurosi, che i contadini della zona iniziarono a venerare elevandolo agli onori della titolatura: “Sante Marie ad Turribulum et Sancti Egidii” nel XVII secolo, e “S. Egidio Abate” in quello successivo. In tale ambito, nel 1772, il rettore Emidio Ciucci di Ascoli commissionò una nuova tela per l’altare maggiore in cui volle raffigurato, nelle classiche forme da primo piano, l’umile abate Egidio in adorazione sotto l’antica titolare della chiesa, facendo mettere peraltro in risalto il suo ritratto in abiti borghesi, l’emblema della dinastia e il patrono della sua città: S. Emidio.
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